Sembra che questo simbolo abbia origini antichissime. Si farebbe addirittura risalire al 2600 a.C.. Lo si è infatti ritrovato presso gli Assiro-Babilonesi, in alcuni papiri dell'antico Egitto e su una coppa ritrovata nell'antica città mesopotamica di Lagash. Veniva talvolta rappresentato anche sui monumenti egiziani costruiti prima di Osiride.
Il Caduceo viene rappresentato da un'asta con due serpenti avvolti intorno ad essa. Nella parte superiore sono posizionate due ali.
I latini chiamavano Caduceo (da 'caducus', caduco come un ramo staccato da un albero) la verga di ulivo che contraddistingueva gli araldi nell'esercizio delle loro funzioni. Le ali sono quelle del dio Mercurio, il cui mito racconta che il messaggero degli dei ricevette un bastone da Apollo. Quando giunse in Arcadia, gli si pararono innanzi due serpenti che si divoravano a vicenda. Allora egli gettò il bastone tra loro ed essi si riappacificarono.
Nella liturgia della Parola del 14 settembre, giorno in cui si celebra l'Esaltazione della Santa Croce, la Chiesa Cattolica propone un brano dal libro dei Numeri dell'Antico Testamento:
Il Signore disse a Mosè: "Fatti un serpente e mettilo sopra un'asta; chiunque, dopo essere stato morso, lo guarderà resterà in vita".
Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra l'asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, restava in vita. (Nm 21,8-9)
In tutte le civiltà antiche il serpente è stato considerato positivo e/o negativo: probabilmente per il fatto che può restare immobile, scattare rapidissimamente, uccidere, sparire e rinnovarsi, abbandonando la vecchia pelle. Troviamo un serpente nel copricapo del Faraone, come sinonimo di saggezza e potere. Nella cultura cristiana è simbolo dell'astuzia che incita al peccato.
In greco la parola 'farmaco' significa rimedio oppure veleno: è la dose che fa la differenza. Ecco quindi il significato dell'arte farmaceutica, in grado di dominare, rappacificare, le due forze, quella positiva e quella negativa, delle sostanze chimiche (i due serpenti in lotta) per dare salute.
Vi è un altro personaggio della mitologia greca, Asclepio, dio della Medicina, che portava il Caduceo. Egli era un semidio, figlio di Apollo e di Coronide figlia del re dei Tessali e fu allevato dal centauro Chirone che ne fece un terapeuta insegnandogli l'arte di guarire. Da adulto divenne un validissimo medico ma, preso dall'ambizione, si mise a resuscitare i morti. Questo modo di agire non piacque alla regina Ade, dea degli inferi, che se ne lamentò con Giove, il quale, irato per tanta presunzione, lo uccise con una saetta. Va sottolineato che il Caduceo usato da Asclepio era rappresentato da un solo serpente attorcigliato al bastone. Interessante il parallelismo con Gesù Cristo, Dio e Uomo, che guarisce i malati e risuscita i morti, ma viene ucciso a causa del male (serpente), sulla croce (bastone). Croce che per il Credente è simbolo di salvezza, salute dell'anima e pace.
Nella raffigurazione ufficiale di San Giovanni Leonardi, patrono dei farmacisti, il bastone del caduceo è sostituito dalla croce.
Nelle immagini sopra:
Caduceo in ferro battuto della Farmacia di Besenzone, opera manuale di un artigiano locale (anno 2009).
Raffigurazione di San Giovanni Leonardi, patrono dei farmacisti.