6 MAGGIO 2011: GIORNATA DI PREVENZIONE OSTEOPOROSI.
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COS'E' L'OSTEOPOROSI.
La sindrome della osteoporosi è una patologia condizionata da numerosi fattori e da concause non completamente conosciute.
Colpisce l'apparato scheletrico ed è caratterizzata da una bassa densità minerale ossea e da un deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo.
Le ossa diventano quindi più fragili e sono esposte ad un maggior rischio di frattura per traumi anche minimi.
Le fratture costituiscono l'evento clinico più rilevante dell'osteoporosi, anche perché interessano con maggiore frequenza il polso, le vertebre ed il femore.
Nel caso di fratture di femore il ricovero in ospedale è indispensabile e nella maggior parte dei casi è necessario l'intervento chirurgico con inserimento di protesi. I dati epidemiologici dimostrano che solo il 50% dei pazienti rimane autosufficiente dopo una frattura di femore e che la qualità di vita successiva viene comunque compromessa.
Le conseguenze delle fratture vertebrali sono meno drammatiche ma, specie se le vertebre fratturate sono due o più, ne possono derivare dolore continuo alla schiena, riduzione della motilità, cifosi (incurvamento in avanti della colonna vertebrale), riduzione della statura, difficoltà respiratorie.
La rilevanza dell'osteoporosi deriva anche dalla sua diffusione: l'incremento della vita media che ha caratterizzato gli ultimi decenni ha fatto salire il numero degli individui a rischio di osteoporosi e quindi di frattura, e la tendenza appare inesorabilmente in aumento.
Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 1990 si sono verificate circa 1.700.000 fratture di femore nel mondo; ne sono previste 6.300.000 per il 2050. Questi numeri impongono una sempre maggiore attenzione da parte delle organizzazioni sanitarie per identificare i soggetti a rischio e le terapie più appropriate, ma rendono anche necessaria una attenta partecipazione individuale soprattutto per quanto riguarda le attività di prevenzione.
Contrariamente a quanto si può ritenere, l'osso non è una struttura inerte, ma un tessuto molto attivo dal punto di vista metabolico, che si rinnova costantemente e rapidamente nel corso della vita (rimodellamento). La struttura generale dello scheletro è rappresentata da un substrato di proteine molto resistenti ed elastiche (collagene) nel cui contesto si depositano i cristalli di calcio e fosfato (idrossiapatite), che conferiscono rigidità e consistenza.
Lo scheletro dell'individuo adulto contiene quasi il 99% di tutto il calcio presente nell'organismo.
La disposizione del tessuto così calcificato è caratteristica : nella parte esterna dell'osso (corticale) è particolarmente densa, all'interno (componente trabecolare) assume un aspetto ad alveare che contribuisce a renderlo più leggero senza ridurne la capacità di sopportare carichi.
L'osteoporosi sopraggiunge come evento finale di una serie di cicli durante i quali viene riassorbito più osso di quanto non se ne formi.
Poiché il rimodellamento nel suo complesso è regolato da un'enorme serie di fattori (ormoni, farmaci, attività fisica, patologie locali etc.) le cause che possono condurre allo sbilanciamento dei processi di formazione e riassorbimento, e quindi all'osteoporosi sono assai numerose.
Se i meccanismi di controllo funzionano bene, l'osso rimane in equilibrio, nella donna sino alla menopausa, nell'uomo sino a 65-70 anni. Alla menopausa, di norma tra i 45 anni e i 55 anni, la rapida cessazione della secrezione di estrogeni condiziona una perdita progressiva di minerale dallo scheletro femminile, di regola quantizzabile intorno all'1-2% per anno, e dipendente da un prevalere del processo di riassorbimento su quello di formazione.
UNA DIETA RICCA DI LATTE E FORMAGGI INSIEME ALL'ATTIVITA' FISICA MODERATA CONTRIBUISCONO A CONTRASTARE L'OSTEOPOROSI.